Gay & Bisex
Ciao Ciao Club 27
di Bsx_930
25.07.2015 |
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"Divaricai leggermente le gambe e lui con voga cominciò a leccare il buco..."
Club 27. Oh bellissimo club 27.. Sei il posto dove mi sono divertito di più al mondo, dove ho conosciuto persone magnifiche, ed ho fatto esperienze extrasensoriali mai provate prima.. Diciamo che se non avessi questa grossa opportunità, non ti lascerei mai Club 27... Ma come tutti i bei sogni, prima o poi dovevi arrivare alla conclusione..Claudio se n'era andato via da circa un mese e mezzo, avrebbe inciso un album entro la fine dell'anno, e forse, forse, cosa dico, sicuramente, avrebbe raggiunto il massimo. Jessica e Giulia, le due sciacquette erano decollate poco prima di Claudio lasciandoci senza spiegazioni, il nuovo Verginello, come lo chiamiamo noi, si è fin troppo ambientato, e piano piano sta diventando uno dei migliori mai visti qua dentro. Poi be' ci sono io, barista e concubino, e questa è l'ultima grande avventura del Club 27.
Esattamente due giorni fa, la nostra avventura finisce il 23 luglio 2015. Il mondo intero piange ancora la morte della stranissima e meravigliosa Amy, e qui al Club 27 è stata organizzata una festa alla sua memoria, con i suoi video sparati sulle pareti, con i suoi brani remixati tutta la notte, e le sue frasi, lasciate tra una canzone e l'altra.
“Life's short. Anything could happen, and it usually does, so there is no point in sitting around thinking about all the if, and and buts.”
Una frase bellissima per iniziare la serata.
Erano già le due e mezzo, ed il locale era ancora strapieno.
La serata era magnifica, per l'occasione il Verginello si era messo l'eyliner in stile Amy.
“C'è il pienone, non male come ultima serata eh?”. Disse guardandomi con occhi tristi.
“Non guardarmi così sennò non vado più via”. Dissi sorridendo.
“Allora continuo”. Disse lui.
Sorrisi ancora e lui scappò nuovamente tra la folla in delirio.
“If I died tomorrow, I would be a happy girl.”
Tra le luci sfavillanti del locale, non potevo non notare tutte le stupende presenze della serata, ragazze meravigliose, ragazzi da sbattere al muro e possederli, ragazze con curve perfette e ragazzi dai quali avrei potuto lasciarmi possedere per una notte, ma la mia attenzione si spostò su un ragazzo dai capelli chiari ed il petto scoperto. Ballava ad un ritmo meraviglioso i suoi capelli ondulavano da una parte all'altra mentre con i pugni chiusi roteava le braccia lentamente e delicatamente sopra la testa per poi spostare le sue mani sul corpo e toccarlo dal petto, fino all'elastico delle mutande che fuoriuscivano dai jeans.
Era un piccolo vichingo senza ancora peli sul petto, ma era meraviglioso.
Continuai a guardarlo per un bel po' durante la serata, mentre ballava, la maggior parte delle volte teneva gli occhi chiusi, si strusciava le mani sul viso e sul corpo, non guardava gli amici che aveva intorno, o gli altri presenti, no, lui era li per se stesso, e forse per Amy.
Ad un tratto un ragazzo, gli si avvicina, e lo prende per la vita attirandolo al suo addome nudo.
Il biondo continua a ballare non aprendo gli occhi, ma con le labbra cerca quelle del ragazzo, e la cosa mi eccitò ancor di più.
Dal bancone del bar vedevo i loro corpi strusciarsi uno contro l'altro, vedevo le loro mani scivolare sui corpi, poi il ragazzo fece una cosa naturale, infilò la mano nelle mutande del piccolo vichingo. Lui ebbe un fremito e si stacco per un secondo dal suo amante improvviso.
Il ragazzo cominciò a massaggiarlo lento, e sul suo volto, anche se in lontananza si intravedevano espressioni di goduria, fino a che il biondino non apre finalmente gli occhi, e quando vede il ragazzo, si allontana da lui spintonandolo e mandandolo a fanculo.
Due ragazzi da dietro lo tranquillizzano e uno lo prende per un braccio e lo trascina verso l'uscita.
No cazzo! Lo voglio io!
“My parents pretty much realized that I would do whatever I wanted, and that was it, really.”
“Hei, Verginello, vieni qua”. Urlai.
“Cosa c'è Leo?”. Chiese buttandosi a sedere sullo sgabello.
“Passa dietro, devo andare un attimo fuori”. Continuai.
“E la sala? Ti ricordo che siamo soli!”. Continuò.
“Chiama Lucas dalla cucina e digli di togliersi la maglia e di muovere il suo culo sodo in sala”. Finì di dire mentre passavo da sotto al banco per entrare nella sala.
Mi trovai Verginello davanti. Non mi ero mai accorto dei suoi occhi chiari.
“Hai dei bellissimi occhi sai?”. Dissi
“Be' grazie, tu un bellissimo pacco, sento”. Disse senza muoversi.
Mi staccai da lui e gli sorrisi prima di scappare fuori dalla sala.
Arrivato alla porta notai che il ragazzo che aveva accompagnato fuori il piccolo vichingo stava rientrando.
Io uscì e lo trovai a sedere non poco distante dall'uscita, e capì che era completamente ubriaco.
“Hei”. Esordì semplicemente.
Lui alzò la testa e mi guardò con occhi semichiusi.
“Bevuto?”. Chiesi.
“Prima di entrare, e qui mi sono fatto altri due cocktail”. Disse buttando la testa all'indietro.
“Senti, non per essere sfacciato, ma sei belloccio”.
“Anche tu non sei male”. Disse lui.
“Ti va una scopata?”. Continuò.
“Mmm stavo per chiederti se ti andava di andare a fare due passi per farti passare la sbronza”. Dissi.
“Be' se in questi due passi ci sta anche una botta non sarebbe male”. Continuò alzandosi.
Lo presi subito, prima che crollasse al suolo. Cominciammo a camminare per le vie vicine al Club, per poi addentrarci per quei piccoli vicoli sempre più bui e più stretti.
“I tuoi amici non si chiederanno dove sei?”. Domandò lui.
“Non ero con amici, io lavoro al Club”. Dissi.
“Ah, bevute gratis quindi”. Disse.
“Molte volte”. Continuai sorridendo.
Ad un tratto mi bloccò tirandomi per un braccio.
Mi buttò sul muro e finalmente mi infilò la sua lingua in bocca.
Sapeva molto di alcool, era un sapore misto.
I suoi denti strinsero il mio labbro inferiore, mentre il suo corpo caldo mi schiacciava contro il muro freddo.
Le sue mani mi bloccavano le braccia sopra la testa, mentre la sua lingua sconsacrava la mia bocca.
Sotto sentivo il mio gonfiore farsi sempre più ampio, ed il suo uguale contro il mio.
Mi lasciò andare una mano, ma il bacio non era ancora finito.
Le sue dita percorsero il lato del mio addome, fermandosi sopra i jeans neri.
Mi sbottonò il bottone con una sola mano, mentre l'altra era occupata ad invadere i miei capelli.
Mi abbassò la lampo e piano piano fece calare i jeans sotto il ginocchio.
Si staccò da me, e mi guardò con i suoi occhi scuri.
Portò una mano al mio culo e strinse forte il gluteo nella sua mano.
“Hai un corpo stupendo”. Mi sussurrò all'orecchio prima di leccarmelo.
Le sue mani si staccarono dal mio corpo e andarono su i suoi jeans, però non li sbottonò, si strusciò le mani sul pacco.
Mi prese per i fianchi e mi fece voltare. Abbassò i miei boxer e con loro anche lui calò.
Sentivo i suoi capelli sfiorare la mia schiena e la sua lingua leccarmi poco sopra il buco.
Erano mesi che nessuno mi scopava.
Divaricai leggermente le gambe e lui con voga cominciò a leccare il buco.
Sentivo la sua lingua umida passarmi su e giù, la sua punta entrare ed uscire, poi una cosa che mai nessuno mi aveva fatto: cominciò a succhiarmi l'ano. Era una sensazione nuova, mai provata. Una cosa meravigliosa. Si fermò e riprese a leccarlo, mi allargai le chiappe con le mani per farlo lavorare meglio, e li il godimento assoluto. Cominciò a leccarmi in senso circolare, toccando appena la pelle intorno al buco.
Si alzò di scatto, prese si sputò sulla mano e cominciò a fottermi con due diti attaccandosi nuovamente con il suo corpo a me.
Sentivo il suo ansimare sul mio collo.
“Cosa aspetti? Fottimi”. Gli sussurrai nell'orecchio.
Si abbassò i pantaloni e tirò fuori il suo attrezzo, non potei vederlo essendo di spalle, ma appena poggiò la cappella su di me, capì che non era messo male sotto.
Cominciò a spingere, ma il suo cazzo era troppo asciutto, così si sputò nella mano e se lo lubrificò.
Sentì la punta della cappella premere sul buco, e dando piccole botte cominciò ad entrare, fino a che con una botta secca entrò tutto.
Lo allontanai immediatamente, il bruciore ed il dolore erano troppi.
“Scusa”. Disse lui baciandomi il collo, poi più delicatamente riprese. Per un minuto fece avanti ed indietro lentamente. Sentivo il suo cazzo premere dentro di me ogni volta più intensamente. Era una meraviglia.
Poi prese a dare botte più veloci, sempre di più. Fino a che non sentì le sue palle sbattermi contro. Era un vero vichingo. Mi aveva preso come pochi in vita mia.
Senza accorgermene cominciai a mugugnare e lui mi tappò la bocca con la mano andando ancora più veloce.
Furono cinque minuti intensi, poi si staccò da me e schizzò il muro accanto a noi.
Densa sborra bianca scivolava lenta sul muro, mentre io ero ancora in estasi per quello che avevo provato.
Riportò il cazzo al mio buco e lo infilò nuovamente dandomi un altro paio di botte, poi si allontanò e si riagganciò i jeans.
Mi girai per baciarlo ma lui si scansò.
“Scusa, mi piace solo fottere il culo dei ragazzi, non i loro cazzi”. Detto questo se ne andò lasciandomi li con il cazzo gonfio.
Non mi segai, non volevo che quella sborra andasse sprecata per una testa di cazzo come quello, scopata incredibile si, ma idiota come pochi.
Rientrai al locale e vidi che era più vuoto.
“Hei verginello”. Dissi guardandolo.
Lui sorrise e rispose “Hei puttanella”.
Entrai dietro il bancone e mi riempì uno shot di vodka.
Battei il bicchiere vuoto sul banco e guardi Gabriele accanto a me.
“Gabri, dopo ti va se andiamo a bere io e te?”. Mi guardò sorpreso.
“È la prima volta che mi chiami col mio nome”. Disse sorridendo.
“Hai un bel nome sfruttiamolo”.
“I'm lucky because I do get to fly first-class now.”
“Buona notte Club 27! Questa è l'ultima canzone della Divina Amy!”.
Le trombe squillarono in tutto il locale, e la sua voce fece capolinea un ultima volta.
Chiudemmo il locale tardi, erano le quattro oramai, ed eravamo rimasti solo io e Gabriele.
Entrati negli spogliatoi e Gabriele era già li con l'asciugamano intorno alla vita dopo essersi fatto la doccia.
Mi ero già accorto che era bello, ma questa volta, fui riempito dalla sua bellezza. Andai da lui, lo guardai negli occhi, e lo baciai.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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